Winnie Pooh: ritorno alle origini

 Grazie alla mia ultima sortita in libreria il nano ha scoperto Winnie Pooh, l’orsetto che vive su una Vecchia Quercia sotto il nome Sanders e che praticamente trascorre la giornata mangiando miele e parlando con una vocina nasale che non per forza piace a tutti.

Siccome il nano si è appassionato io non mi sono lasciata sfuggire l’occasione per indagare sul soggetto e ho scoperto una storia davvero tenera (che con ogni probabilità molti di voi già sapranno).

 A inventare Winne Pooh fu, nel 1925, Alan Alexander Milne. Questo scrittore aveva un unico figlio, Christopher. Per lui Milne inventava favole della buonanotte che avevano come protagonisti gli animali di pezza con i quali il ragazzino era solito giocare.

 Il giocattolo preferito dal piccolo Milne, un Teddy Bears di peluche, ad esempio, era stato battezzato da Cristopher con il nome di Winnie in onore a un cucciolo d’orso che era diventata un’autentica star nello zoo di Londra.

 Così, inventa inventa, racconta racconta, lo scrittore britannico creò, sera dopo sera, una serie di racconti che avevano protagonisti l’orso Winnie e poi i suoi amici: l’asinello Ih-Oh, il maialino Pimpi, la tigre Tigro, la mamma canguro Kanga e il suo cucciolo Ro.

 Milnie pubblicò il primo racconto di Winnie su una rivista londinese con le illustrazioni di Ernest Howard Shepard e il successo che lo travolse cambiò per sempre la sua vita e consacrò alla storia della letteratura per ragazzi il Teddy Bears di Cristopher, tanto che i giocattoli di pezza del giovane Milnie sono tuttora conservati ed esposti come feticci alla Donnell Library di New York.

Da allora è passato quasi un secolo. La Disney ha acquistato i diritti di Winnie the Pooh e ne ha fatto un beniamino dei bambini che anima la televisione, i giocattoli, i videogiochi e il settore del merchandising in generale.

 Io invece ho voluto fare un passo indietro e partire dalle origini.

Per questo ho ordinato un’edizione originale del primo Winnie Pooh e una delle prime storie.

Naturalmente in inglese.

Immagini: google.com