Do you Play English? Un nuovo gioco in inglese per grandi e piccini

Ero in una bella libreria, quando sono stata colpita da una scatola da gioco verde. Strano, perché di solito sono una purista del libro e non vorrei vedere le librerie trasformarsi nell’ennesimo luogo pieno di giocattoli per bambini. Strano, perché in quella libreria di solito sono molto attenti.

Insomma, ho allungato il collo e ho guardato per bene questa scatola che, volente o nolente, era davvero bella. E io alle grafiche colorate e belle non so resistere, non c’è niente da fare. E dunque allungo il collo e scruto la scatola e… Sorpresa! E’ un gioco per imparare l’inglese. In inglese.

Do you Play English? è il nome di questo gioco in scatola, che non costa neanche tanto: 19,00 €. La tentazione è forte, ma prima di accumulare l’ennesimo gioco inutilizzato voglio informarmi bene e così, tornata a casa, cerco sul Web.

Ho scoperto che Do You Play English? è un perfetto incrocio tra un puzzle e lo Scarabeo: con tanti pezzi di puzzle in materiale spugnoso e plastificato bisogna comporre brevi frasi in inglese, incastrando i pezzi tra loro. Ogni pezzo del puzzle è caratterizzato da un colore che indica la famiglia grammaticale di appartenenza (così intanto mio figlio fa anche una ripassata di analisi grammaticale, sia mai): rossi i nomi, bianchi i verbi, azzurre le congiunzioni. Questo gioco, ho scoperto anche, fa parte di Parolandia, un set di giochi pensati appositamente per sviluppare la capacità lessicale dei bimbi (wow).

All’inizio ogni giocatore ha a disposizione 15 pezzi, più 3 pezzi messi sul tavolo. Inizia chi ha ottenuto il punteggio più alto con i dadi (numeri scritti in inglese) e vince chi, costruendo frasi ed incrociando le frasi tra di loro, ottiene più punti. Per i più raffinati c’è anche un vocabolarietto con alcuni aggettivi con doppio significato, e comunque per tutti c’è la traduzione dei 250 vocaboli utilizzati.

Devo essere sincera, questo gioco mi ha molto intrigato. Una delle cose che maggiormente mi intriga, tra l’altro, è la possibilità/necessità di giocare insieme ai miei figli: credo che loro siano troppo piccoli per giocarci in autonomia (mia figlia non sa ancora leggere), ma credo anche che ci possa regalare alcuni momenti di divertimento (e apprendimento) davvero piacevoli. (Finirà così: scoprirò che mio figlio conosce parole a me del tutto ignote!)

Oggi pomeriggio torno in libreria. E poi vi faccio sapere come è finita.