Una piccola tribu’ inglese…

Non abbiamo ancora abbandonato l’idea di andare sulla spiaggia e non siamo una di quelle famiglie che, pur avendo il mare dietro casa, mettono nell’armadio i costumi il 30 agosto per riprenderli solo l’estate successiva. Quando il tempo lo permette scegliamo di trascorrere una bella giornata di sole al mare: il nano gioca con la sabbia e sale e scende dallo scivolo e noi beviamo una birra seduti sulla sabbia.

L’altro giorno eravamo sulla spiaggia e il nano era sullo scivolo da solo quando improvvisamente è arrivata di corsa una piccola tribù di bambini: uno, due, tre, quattro e cinque…e due soli genitori. GULP! Non mi riesco a trattenere e chiedo alla mamma se fossero tutti figli suoi e lei risponde in italiano stentato che sì: sono tutti figli suoi. Così scopro che Christie viene dall’Inghilterra e insieme a suo marito Nick, che lavora alla Nato, vive in Italia da appena un anno. Appena è arrivata ha comprato un dizionario e ha deciso con anima e coraggio di imparare l’italiano: “lingua difficile la vostra, tutti i verbi finiscono sempre in maniera diversa e le frasi sono complicate”. Mi dice.

Eppure parla piuttosto bene la nostra lingua, a dimostrazione che se sei animato da un autentico entusiasmo i risultati si vedono. Mentre chiacchiero con lei un po’ in italiano e un po’ in inglese (colgo l’occasione per fare anche io un po’ di pratica) mi rendo conto che il nano è stato accolto a pieno titolo nel piccolo clan composto da bambini dai 7 ai 2 anni.

Scendono dallo scivolo abbracciati l’uno all’altro e mio figlio sta in mezzo e ride come un pazzo. Ha memorizzato i nomi e li chiama senza indugio: Oliver, Sophie, Patrick,  Anastasia, Cindy….

Quando arriva il momento dei saluti, gli fanno ciao con la mano e gli gridano “Bye bye” e lui risponde rapidamente “Bye bye”.