A scuola da Helen Doron: facciamo il punto della situazione

E dunque, a meno di tre mesi dall’inizio del corso Helen Doron English For Infants, ho pensato di fare il punto della situazione. Cosa può imparare una nana media, dalla media predisposizione per le lingue, al suo primo approccio con l’inglese? Ecco a voi il resoconto.Prima di tutto la Marmocchia ha imparato a contare fino a cinque grazie ad una canzoncina contenuta nel cd numero uno, che è da sempre la sua preferita: One two three who do I see? I see Alessia, one two three for five! Al corso la cantiamo utilizzando vari accessori: gli occhialoni in plastica, quelli di carta, un rotolino di cartone a far da binocolo e così via.

Ha imparato i nomi di alcuni mezzi di trasporto: bus, car, truck e il neoarrivato choo choo train, che corre come un matto sulle rotaie. Riesce ad associare alcuni comandi con le relative azioni: jump, clap, run, stop, eat, sleep.  Riconosce e indica alcune parti del corpo: mouth, nose, knees, toes, shoulder, hand, foot.

E poi un bel po’ di animali con i loro inglesissimi versi. Ché noi in italiano alle pecore facciamo fare Beee Beee e ai cani Bau Bau. E invece gli inglesi, che non sono mica approssimativi come noi, imitano con estrema precisione il verso di ogni animale. E c’è una canzoncina, nel cd numero due, che riassume tutto ciò:

Who says quack?

The duck. The duck says quack.

Who says miaow?

The cat. The cat says miaow.

Who says maaa?

The sheep. The sheep says maaa.

Who says woof?

The dog. The dog says woof.

Who says tut tut?

The rabbit. The rabbit says tut tut.

Who says eeaw?

The donkey. The donkey says eeaw.

And who says moo? Who?

Who says moo? The cow. How?

Like this: mooooooo.

E insomma, devo dire che iniziando a scrivere questo breve post ho pensato che avrei smesso dopo due righe. E invece mi rendo conto che la Marmocchia, in così poche lezioni, si è fatta già il suo bel bagaglietto di vocaboli inglesi. E mi pare proprio un ottimo inizio!