Piccoli ometti crescono

L’ultima lezione di inglese è stata una rivelazione.

Siamo ormai agli sgoccioli e come saprete mio figlio è nel pieno dell’autoaffermazione dell’IO e della propria personalità. Un processo faticoso (per noi genitori) che si manifesta ovunque, anche alla scuola di inglese dove in alcuni casi abbiamo pensato di portarlo via perché non faceva che disturbare gli altri bambini correndo, giocando a modo suo e coinvolgendo gli altri bambini in questa sua personale ribellione.

Tuttavia ho anche detto che poi alla resa dei conti, nonostante questa sua apparente distrazione, assorbe come una spugna e quando ha modo (e voglia) di manifestare i suoi progressi è davvero stupefacente.

L’ultima dimostrazione qualche giorno fa. Alla scuola c’erano solo nano e un altro bimbo, il più tranquillo di tutti che generalmente segue la lezione con la sorellina più grande che, invece, quel giorno non c’era. Quindi erano solo in due e ho deciso, insieme a Simona, l’insegnante, di lasciarli da soli. Non mi sono allontanata dalla scuola, mi sono seduta fuori dall’aula a leggere una rivista e da dietro la porta ho così potuto godere dei progressi di mio figlio.

Simona gli ha posto un sacco di domande, tutte in inglese e lui ha risposto correttamente a tutte, hanno ballato e cantato, lui ha cercato di coinvolgere l’altro bimbo, intimidito dall’assenza della sorella, nel gioco e nella lezione. Insomma, da fuori alla porta ho ascoltato un piccolo ometto educato e saggio che ha fatto grande sfoggio delle sue conoscenze linguistiche!

Una gioia per le orecchie e quando Simona è uscita dall’aula era orgogliosa proprio come me.