Lessico famigliare: metti un bimbo a scuola d’inglese, e tutto cambierà

Mio figlio frequenta il corso di Helen Doron da ormai un mese, e in casa nostra è già avvenuta una curiosa metamorfosi. Il nostro “lessico famigliare”, ossia quel modo di parlare e di comprendersi che contraddistingue ogni famiglia, è ormai diventata una strana lingua: non solo italiano, non solo inglese, ma un mix delle due.

Una delle richieste più frequenti che mi vengono rivolte, in questo ultimo periodo, è: “Mamma, come si dice questa parola in inglese?”. Le ultime, in ordine di tempo, sono state: “Mamma, come si dice principessa in inglese?” (mia figlia) e “Mamma, come si dice novecentonovantanove in inglese?” (mio figlio, fissato con i numeri e la matematica).

Indubbiamente, il contesto in cui vivono stimola parecchio l’apprendimento dell’inglese: da quando mio figlio ha imparato a leggere, e da quando ha iniziato ad imparar l’inglese, mi accorgo di quante espressioni inglesi troviamo nella pubblicità, ma anche nei videogames che a lui piacciono di più. Per esempio, adora Farmville, un flash game su Facebook, e giocando a questo gioco ha imparato una quantità straordinaria di parole, da zappare (plow) ai nomi di alcuni ortaggi, come le zucche e le melanzane.

Devo ammettere però che, da quando frequenta il corso Helen Doron, sebbene non sia più piccolissimo (ha già 7 anni, abbiamo già “bruciato” gli anni migliori per l’apprendimento di una seconda lingua!) il suo atteggiamento nei confronti dell’inglese è notevolmente cambiato: non è più passivo, come prima, al contrario ha capito che l’inglese è una lingua che può far parte della sua vita di tutti i giorni, è diventata più “sua” e, di conseguenza, è molto più curioso e desideroso di parlarla.

Merito sicuramente, a mio avviso, della possibilità di parlare, cantare ed ascoltare: una capacità che non si apprende con lo studio della grammatica, ma solo “giocando” con una lingua, proprio come sta sperimentando in questo periodo.