imparare inglese

I bambini sono in grado di imparare una lingua in modo del tutto naturale.

Con le stesse modalità con cui imparano la loro lingua madre. 

La differenza tra l’apprendimento di una lingua da adulti e da bambini risiede  in una combinazione di elementi: 

  • la neuroplasticità;
  • le condizioni ambientali;
  • le caratteristiche individuali. 

Bilinguismo e scuola primaria

Nel momento in cui i bambini iniziano a frequentare la scuola primaria e a studiare la lingua italiana, anche dal punto di vista grammaticale, acquisiscono delle strutture per cui diventa sempre più complicato.

A questo punto apprendere la seconda lingua con la medesima naturalezza della prima è più faticoso perché il cervello cerca di tradurre, anziché pensare direttamente in quella lingua. 

Come non ci stancheremo mai di ripetere prima si inizia a imparare l’inglese meglio è per il bambino.

L’ideale sarebbe cominciare proprio dai primi mesi di vita. 

I vantaggi del bilinguismo

Quando un bambino cresce bilingue inizia a parlare, per riuscire a comunicare deve attivare una delle due lingue. 

La competizione per la scelta attiva nel suo cervello un’attività e una flessibilità che sono piuttosto naturali a quell’età e che contribuiscono a rafforzare il tessuto cognitivo. 

Da uno studio psicologico condotto nel 2004(*1), è emerso come i bambini bilingue siano anche naturalmente più abili nel risolvere dei rompicapi.

Per esempio, nel dividere alcuni oggetti per forma e colore, i bambini monolingue iniziano ad avere difficoltà quando nell’attività viene introdotta la seconda caratteristica.

Questi risultati indicherebbero che l’esperienza del bilinguismo migliori la capacità cerebrale, incrementando le abilità e le competenze legate alla soluzione dei problemi o alla memorizzazione di azioni. 

Non ci sono solo vantaggi legati allo sviluppo cognitivo dei bambini.

Anche i ragazzi che conoscono due lingue ottengono risultati più alti nei test che misurano la concentrazione, perché quando il cervello è allenato grazie al passaggio da una lingua all’altra è in grado di selezionare e ricordare meglio le informazioni più importanti. 

Infine, diversi studi dimostrerebbero come la padronanza di una seconda lingua aiuti anche a proteggere dall’Alzheimer (*2), rallentandone gli effetti irreversibili fino a 4 anni rispetto ai pazienti monolingue. 

Fonti

  1. Bilingual Effects on Cognitive and Linguistic Development: Role of Language, Cultural Background, and Education – Raluca Barac ed Ellen Bialystok
  2. Bilinguismo e Malattia di Alzheimer – a cura di Federica Ribaldi;