insegnanti di inglese

Le competenze linguistiche dei bambini da 0 a 3 anni si sviluppano in modo estremamente rapido.

Non ci stancheremo mai di ripeterlo “I bambini a quell’età sono spugne”, grazie alla loro capacità di assorbire qualunque parola o suono ascoltino

Benefici per tutti

Spesso i genitori rimangono fortemente impressionati e sorpresi dalla velocità con cui i piccoli riescono ad imparare parole nuove in due lingue diverse. E ad utilizzarle correttamente. 

Ma i benefici dell’inglese per bambini non si esauriscono solo per i corsi prescolastici, perché anche i bambini e i ragazzi più grandi possono trarre vantaggi da questo studio. 

Imparare l’inglese da piccoli

Studiare l’inglese per regalarsi un’opportunità” come afferma Alessandra Botta, Responsabile della didattica e della gestione dei corsi Helen Doron in provincia di Bergamo – presso la Scuola Primomodo.

È lei che pianifica le attività per oltre 600 bambini in oltre 15 comuni. 

E a lei abbiamo posto alcune domande sui benefici di questo apprendimento e più in generale sulla sua esperienza da insegnante.

A che età cominciare cominciare a frequentare un corso di inglese?

Studiare inglese sin da piccoli fa la differenza, ovviamente più cresciamo più diventa difficile impararlo. La differenza è enorme.

Noi apprendiamo l’italiano e allo stesso tempo possiamo fare con l’inglese.

L’apprendimento sin da neonati rende questo un processo naturale. Laddove non è stato possibile farlo in un centro come il nostro, anche dopo i 6 anni di età può essere fatto comunque in maniera estremamente positiva e giocosa”.

inglese precoce

 

Come si accolgono i bisogni del bambino?

“In un centro linguistico come Primomodo i bisogni educativi di ciascun bambino possono essere accolti. La differenza viene valorizzata.

Il metodo Helen Doron è stato ideato a misura di bambino. Permette di apprendere la lingua come apprendono l’italiano.

Viene vissuto a prescindere e secondo l’età come un momento di gioco e svago. I nostri bambini e ragazzi vivono la frequenza dei corsi con la stessa passione delle attività sportive. “Che bello vado a pallavolo – che bello vado a inglese”. 

Come si struttura una lezione?

Non abbiamo lezioni canoniche, lavoriamo in piccoli gruppi. 

Diamo un sostegno alle famiglie per risolvere laddove presenti anche altre problematicità di alcuni bambini.

Ecco perché il Metodo non si svolge solo al Primomodo ma lo portiamo nei comuni e nelle scuole come attività integrativa.

L’apprendimento della lingua si basa sull’educazione in inglese.

Una lezione tipo comincia con il sorriso, l’accoglienza in base ai bambini.

Si parte, con attività di movimento, le piccole sfide e competizioni, variano in base all’età. Io adoro insegnare inglese.

Da ragazza ho avuto la fortuna di vivere negli Stati Uniti, in particolare nello Utah e mi sono innamorata di questa lingua.

Oggi, ho 28 anni e sono mamma di Michela una bambina di 13 mesi che frequenta da quando ha due mesi le varie proposte del centro.

Ma non nelle mie classi, voglio che anche lei si appassioni a questa lingua ma per lei non devo essere la maestra. A casa le parlo in inglese solo quando giochiamo”.

Come avete strutturato i corsi con l’emergenza Covid che sta segnando il 2020?

Questo anno è molto difficile, la voglia di tornare alla normalità è forte ma è accompagnata alla paura.

Il territorio bergamasco è stato fortemente toccato dal Covid. Abbiamo un grande sostegno da parte degli oratori e dei comuni.

Lavoriamo in sicurezza e siamo pronti per la didattica a distanza. Vogliamo vivere e far vivere ai bambini la serenità della quotidianità”.

Ci racconti un piccolo aneddoto legato alla tua esperienza dell’insegnamento?

Una mia grande soddisfazione, è stata in questi anni da insegnante, un episodio con un bambino di un anno che non parlava. A fine lezione dopo qualche settimana che frequentava un mio corso mi ha salutato con un “Bye bye”.